Quanto scambi in un mese?

Iniziamo subito con qualche domanda:
Quante volte scambi in un mese? (Access Bars, Processi sul corpo, Access Facelift…).
Scambi sempre con la stessa persona e/o con lo stesso gruppo di persone?
Sei intraprendente e organizzi oppure aspetti che sia qualche collega a creare l’occasione per lo scambio?

Dopo un corso, di qualsiasi tecnica di Access Consciousness si tratti, sei al settimo cielo, sperimenti uno spazio e una magia che le parole non permettono di descrivere in modo esaustivo. Senti un tale benessere e ti dici che vorrai essere così tutti i giorni, e che non vedi l’ora, dopo il corso, di conoscere ed incontrare colleghi per scambiare, hai il tuo Facilitatore che ti supporta, rileggi il manuale, riguardi le schede e poi…puff…possono sopraggiungere resistenze, dubbi e insicurezze. Può accadere a tutti, non solo agli operatori appena formati, di avere periodi di assenza di scambi, di faticare a trovare le occasioni e il tempo: poi ci si mettono pure la distanza – il collega più vicino è a 30 km - le simpatie umane (tu si e tu no), gli impegni di lavoro, la famiglia.

Non è per tutti così; c’è chi cavalca l’onda energetica e sceglie di scambiare costantemente, con degli appuntamenti ricorrenti, in gruppo oppure di volta in volta con la stessa persona o con una diversa, a rotazione. C’è quel passaggio dalla formazione al mettere in pratica, ed eventualmente al business, che per alcuni non è scorrevole come per altri. Che fare dunque? Puoi chiedere supporto a chi ti ha formato, cercare persone della tua zona con cui scambiare (tra gruppi social di vario tipo c’è veramente tanta scelta) ed iniziare a donare ad amici e parenti. Gary e Dain invitano, parlando dei Bars, a fare almeno 25 trattamenti prima di concludere di non essere capaci.

Un’altra via potrebbe essere quella di usare gli strumenti di Access Consciousness: i processi verbali, le domande e la frase di pulizia. Quando non si scambia o si fatica a farlo - mettendo in campo tanti motivi… quanto ci piace inventare scuse – c’è un problemino con il RICEVERE. E questa resistenza può essere talmente forte da creare lo scenario perfetto che dissuade e demotiva. “Cosa sto evitando non ricevendo i Bars?” – “Cosa sto difendendo dicendo che nessuno mi piace per scambiare?” – “Chi e che cosa sto disinvitando alzando muri e barriere talmente alti che intorno a me non trovo nessuno?” E aggiungi la frase di pulizia.

Ognuno ha la sua strada e non c’è nulla di sbagliato nel metterci, eventualmente, più tempo a creare e scegliere le occasioni per scambiare. È un tale dono lo spazio che si contatta grazie agli scambi: lo sai ogni volta che ci vai, ad un evento, e torni a casa a 1000, proiettato già al prossimo raduno. Tutto parte dalla scelta, anche di iniziare a farsi le domande: “Che cosa ci vorrebbe per invitare colleghi e colleghe piacevoli e divertenti con cui scambiare? E tutto ciò che non lo permette...”; “Con chi posso creare una giornata di scambi? Universo, mostrami”.
L’auto-trattamento (farsi scorrere i punti Bars, i processi sul corpo o altre tecniche, da soli) può essere un modo per rimanere in contatto con le energie di ogni strumento, per farle scorrere abitualmente, se per vari motivi non si riesca ad incontrarsi. Non è certo come lo scambio con un’altra persona, dimensione del “donare e ricevere” non raggiungibile da soli.

Come sarebbe scegliere tutto ciò che ti funziona ed essere sfacciatamente “vulnerabile” al punto di riconoscere cosa stai facendo? Se non sempre ti piacciono gli altri, se non ami essere toccato da tutti, va bene così. Questo può cambiare e facilitare il ricevere. Possiamo essere gentili con noi onorando il punto in cui siamo e comunque scegliere di estendere la nostra capacità di essere con le barriere abbassate rispetto a “il tutto di tutti e il tutto da tutti”.